SCHEDA DI RESTAURO

 

TITOLO:

Statue in stucco del cortile d'onore di Palazzo Flangini - Billia a Sacile

AUTORE:

Agostino Rubini (?)

DATAZIONE:

XVI sec.

COMMITTENTE:

Comune di Sacile

DIREZIONE LAVORI:

dott. Paolo Casadio - Soprintendenza del Friuli-Venezia Giulia

PERIODO DI RESTAURO:

Ottrobre 1998 - Maggio 1999

 

 

STATO DI CONSERVAZIONE

Al momento del restauro le statue presentavano un pessimo stato di conservazione. Alcune sculture avevano perso gran parte del modellato, altre risultavano mancanti di arti e teste e le teste pericolanti rischiavano di staccarsi del tutto.
L'analisi visiva delle forme di degrado ha evidenziato differenti situazioni conservative variabili a seconda delle condizioni di esposizione delle sculture. Le statue del registro inferiore presentavano forme di degrado particolarmente grave, le sculture sovrastanti, invece, protette dallo sporto del tetto, erano in migliori condizioni.
La natura stessa del materiale , uno stucco particolarmente poroso, ha favorito l'azione degli agenti di degrado.
L'esposizione agli agenti atmosferici ha provocato la progressiva disgregazione degli strati più esterni.
Una volta persa la pelle più compatta e impermeabile, i fenomeni sono progrediti sempre più rapidamente.
Si sono evidenziati fenomeni di disgregazione ed erosione delle superfici, presenza di efflorescenze saline.
Fessurazioni e distacchi in corrispondenza dei passaggi tra gli strati costitutivi. Le patine biologiche hanno trovato nella superficie resa scabra e porosa dall'erosione un habitat ideale per lo sviluppo.

 

 

MATERIALI E TECNICHE ESECUTIVE

Ampie lacune hanno permesso di osservare la struttura interna e comprendere le caratteristiche costruttive. L'ossatura portante delle sculture è costituita da una grossolana struttura in mattoni e malta in cui sono inserite barre in ferro ancorate al muro necessarie a sostenere i particolari di maggior aggetto, gli elementi metallici sono vincolati tra loro con filo di rame. Questa struttura è rivestita da tre strati di malta composta da calce aerea e inerti a granulometria e spessori decrescenti. Le analisi scientifiche hanno chiarito la composizione degli impasti, le proporzioni tra cariche e leganti, la percentuale di porosità.
L'impasto interno è costituito principalmente da sabbia carbonatica-dolomitica, cocciopesto e calce aerea carbonatata in rapporto 3:1.  La porosità è risultata elevata (38%).Lo strato intermedio ha uno spessore medio di 2.5 cm, la carica è una sabbia carbonatica-dolomitica e il legante una calce aerea carbonatata  in rapporto 2:1, porosità al (31%)
Lo strato finale è più sottile è un impasto a base di polvere di marmo saccaroide e calce aerea carbonatata.
In rapporto 3:1. L'inerte è molto ben selezionato, regolare derivante da macinatura di materiale di cava.
La superficie è trattata con uno scialbo molto sottile pigmentato con ocra gialla.

 

INTERVENTO

L'intervento si è articolato nelle seguenti fasi:

Rimozione dei biodeteriogeni: eseguita con due cicli di applicazione di Metatin 58-10/101 al 1%  in acqua, i corpi vegetativi sono stati rimossi dopo venti giorni con lavaggi ripetuti con spazzolini e bisturi.

La rimozione delle stuccature di precedenti interventi si è resa necessaria perché incompatibili con il materiale originario e di cattiva qualità materiale ed estetica. E' stata  preceduta da un preconsolidamento puntuale con Primal AC33 al 20%.

Riempimento dei distacchi: in corrispondenza dei distacchi e delle fessurazioni è stata iniettata malta idraulica PLM fino a riempimento dei vuoti.

Incollaggi: gli elementi fratturati sono stati fatti riaderire tramite perni in vetroresina e acciaio inox affogati in resina epossidica. Le teste sono ulteriormente assicurate al muro retrostante tramite tiranti inox fissati con resina epossidica.

Stuccatura: la stuccatura delle parti mancanti è stata eseguita con malta di composizione e proporzione simile all'originale. Le ricostruzioni necessarie per la riproposizione dell'impianto volumetrico, sono state eseguite solo dove esistevano sufficienti elementi di riferimento. I rifacimenti sono stati realizzati sottolivello, riproducendo lo strato intermedio di malta.

Equilibratura cromatica: le nuove stuccature sono state accompagnate alle superfici originarie scialbate con leggere velature gialle.

Protezione
: è stata applicata a pennello fino a rifiuto la resina siliconica Silo 111.

 

 

IMMAGINI E PARTICOLARI

 


Particolare di una statua prima del restauro


Particolare di una mano prima del restauro


Particolare di un avambraccio prima del restauro


Particolare della testa prima del restauro


Particolare di un volto prima del restauro


Particolare ...dopo il restauro


Particolare di una mano prima del restauro


Particolare ...dopo il restauro


Particolare delle gambe prima del restauro


Particolare ...dopo il restauro

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